La Pasqua si avvicina e mi colpisce come il suo significato simbolico possa essere più che mai aderente a ciò che stiamo vivendo. Mercoledì 26/02/2020, infatti, è iniziata la Quaresima cristiana e, in contemporanea con essa, la quarantena attivata per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Al di là delle scelte personali e delle convinzioni religiose, stiamo vivendo forzatamente un periodo di ritiro e di rinunce, che può diventare occasione di riflessione, distacco dal superfluo, ricerca e riscoperta dei propri valori e della giusta direzione da seguire nella vita. La penitenza altro non è che guardarsi dentro, riconoscere i propri errori e provare rammarico per averli commessi. Ma la Pasqua (e la sua valenza simbolica) non termina con questo. Essa segna il punto di Passaggio, l’avvio del cambiamento e della trasformazione. Devono passare, poi, altri quarantanove giorni d’attesa per giungere alla Pentecoste, momento in cui si può finalmente festeggiare con gioia e gratitudine la rinascita in tutte le sue forme. Quest’anno cade il 31 maggio… Chissà se in quella data potremo festeggiare anche l’avvio di una nuova vita, che non sia semplicemente graduale ritorno a quella precedente.